[43] Per le sistemazioni quattrocentesche, tra Veneto e Lombardia, D. CALABI, Le piazze centrali e la città, in Lo spazio nelle città venete (1348-1509). Urbanistica e architettura, monumenti e piazze, decorazione e rappresentazione, Atti del I convegno nazionale di studio (Verona, 14-16 dicembre 1995), a cura di E. Guidoni e U. Soragni, Roma, Kappa, 1997, pp. 158-169. Sullo stemma di alleanza cfr. PETOELLO, I paramenti araldici cit., pp. 64-66 e nota 14. Per gli affreschi trecenteschi all’interno dell’edificio di piazza libertà, altrimenti detto casa Pasqualon, si rinvia a L. ALBERTON VINCO DA SESSO, La scoperta di affreschi del Trecento in un “interno” bassanese, «Notiziario degli amici dei Musei e dei Monumenti di Bassano del Grappa», n. 26-29 (2003), pp. 110-117; V. GIROLIMETTO, Storia e ricostruzione di un interno bassanese: casa Pasqualon, tesi di laurea, Università di Padova, Facoltà di Lettere e Filosofia, relatore G. Valenzano, correlatore G. Ericani, a. a. 2009-2010. Lo stabile, di proprietà comunale, era affittato nel 1410 al notabile bassanese Bartolomeus de lamico ( Inventario 1410 cit., c.1v) possessore di una casa, forse proprio questa, dove nel 1404, arrivata venezia, fu dipinto a spese pubbliche (il leone di?) San Marco (ACB, 4, atti del consiglio, vol. 2, 1404 ottobre 28). Manca un saggio sulla loggia e, d’avvio, rimane BRENTARI, Storia di Bassano cit., pp. 526-527, 533-534. Qualche nota sulla sua valenza urbanistica figurava già in PETOELLO, RIGON, Sviluppo urbanistico cit., p. 415. La crescita di rango ecclesiastico della chiesa di San Giovanni, giova ripetere (PETOELLO, Il sistema fortificato cit., pp. 98-100), non derivò dalla sua centralità urbana ma dall’inagibilità della pieve nel castello, per ragioni militari. Precise informazioni sui rifacimenti quattrocenteschi di San Giovanni e, soprattutto, di Santa Maria vengono da SIGNORI, Storia di un edificio cit., p. 15; sulla piazza, inoltre, F. SIGNORI, Toponomastica storica cit., pp. 132-133. Per gli immobili comunali e per l’appostamento dell’ospedale rispetto al monastero di San Giovanni, nel 1410, si veda Inventario 1410 cit., cc. 1v-2v. La cura degli ospedali e degli ospizi bassanesi è riassunta da G. FARRONATO, L’assistenza ospedaliera, in Mille anni di storia cit., pp. 126-132. La vicenda del vessillo e del leone marciano è riproposta da L. ALBERTON VINCO DA SESSO, in L’archivio di pietra. Il lapidario del Museo Civico, catalogo di L. Alberton Vinco da Sesso e G. Petoello, «Bollettino del Museo Civico di Bassano», n. s., 19-23 (1998-2003), pp. 91-93.  

[44] Sul Fontico e il Monte, di approccio, BRENTARI, Storia di Bassano cit., pp. 517, 733-734. Non è qui possibile riferire sulla coincidenza, quanto meno areale, del già palazzo del consiglio comunale con il Fontico - Monte Vecchio (di Pietà), nell’omonimo piazzotto. Sui tre stabili comunali nel 1410 - o sull’unico connotato di funzioni diverse - cfr. Inventario 1410 cit., c. 3rv. Per il palazzo in Cornorotto e per il disegno del Lugo si rinvia, nell’ordine, ad ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 3, 1447 dicembre 27 e Bassano, atlante storico cit., p. 71, che lo riproduce. 

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