Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

Dopo le indagini visive e meccaniche, si è proceduto all’accertamento complessivo dello stato di alterazione chimico fisica e morfologica dei materiali con analisi di laboratorio su campionatura prelevata a varie altezze ed esposizioni dell’armoriale.
ESEM-EDS: Analisi morfologica in microscopia a scansione elettronica ambientale (ESEM- environmetal scanning electron microscopy) ed analisi chimica qualitativa e semi quantitativa in microsonda a dispersione di energia (EDS – energy dispersive sistem).
FT-IR: Spettrofotometria infrarossa in trasformata di Fourier per l'identificazione della classe dei composti chimici.

A seguito delle indicazioni fornite da una corretta diagnosi (interpretazione dei dati analitici rilevati) si è provveduto alla formulazione di un piano metodologico d’intervento di restauro conservativo delle decorazioni in affresco, mezzo fresco e a secco, che ha permesso di riconsegnare alla Città la Loggia del Municipio all’antico splendore.
Le attività procedurali svolte si possono riassumere nel seguente modo:
Pre consolidamento locale delle esfogliazioni per far aderire le scaglie pittoriche sollevate, con l’applicazione del caseinato di calcio e l’utilizzo di velature di carta giapponese che non ha impedito la successiva penetrazione del consolidante.
Pulitura dei depositi polverulenti del particellato atmosferico mediante spolvero delle superfici con morbidi pennelli in setola naturale ed aspiratori meccanici con modulatore di potenza e beccucci intercambiabili; nelle zone con più depositi sono stati eseguiti interventi con gomma pane e specifiche spugne wishab morbide.
Eliminazione patina biologica. È stato opportuno procedere ad una disinfestazione biologica per la presenza di organismi vegetali, eseguita a mano mediante operazioni meccaniche (stesure a pennello) con imbibizione di composto d’alghicida, funghicida, battericida ad ampio spettro e successivi risciacqui d’acqua, dopo tempi di applicazione e posa controllati.
Rimozione dei sali solubili cristallizzati sulle superfici pittoriche mediante impacchi estrattivi di acqua deionizzata su supporto assorbente, anche su strato separatore di carta giapponese, ripetuti fino al raggiungimento del grado di riduzione desiderato. L’operazione è stata eseguita con tempi di contatto stabiliti a seguito delle campionature preliminari e ripetuta più volte sino alla totale eliminazione delle salinità affiorate; si è curato e fatta molta attenzione nei tempi di applicazione di ogni singolo impacco al fine di evitare la trasmigrazione dei sali disciolti più in profondità nella muratura.
Assottigliamento della pellicola consolidante applicata nell’ultimo restauro (1989). Dopo l’esecuzione di campionature preliminari si è proceduto a rimuovere la pellicola consolidante protettiva indicata dal prof. Tassello (Paraloid B72) con solventi organici in grado di solubilizzare la pellicola di resine invecchiate.
Consolidamento della pellicola pittorica, al fine di garantire l’adesione ed il fissaggio dello strato cromatico al supporto con applicazione di prodotto consolidante e riaggregante. Il consolidamento è stato eseguito a pennello con prodotto a base di silicato di etile in percentuale, autorizzati dall’Ente di tutela, con tecnica adeguata alle caratteristiche e allo stato di conservazione delle varie aree del dipinto, previa esecuzione di campionature per definirne gli assorbimenti.
Trattamento intonaci degradati. Per la protezione delle murature dall’umidità di risalita, siamo al piano primo ma la zona sottostante è stata trattata con intonaci a base di cementi osmotici, è stata effettuata la demolizione degli intonaci degradati e decoesi saturi di sali, eseguita la spazzolatura della muratura e realizzato il trattamento antisolfatico. Gli intonaci sono stati rifatti a base di calce ed intonachino di finitura come da parti circostanti. L’intervento è stato completato dalla formazione di una barriera chimica alla base delle murature perimetrali per impedire l’umidità di risalita.
Dove è stato necessario, per le integrazioni di piccole sacche o rigonfiamenti col supporto murario, sono state realizzate iniezioni di prodotti leganti a base naturale, esenti da sali con alta aderenza e un basso ritiro. L'intonaco parzialmente staccato è stato consolidato mediante trattamento preliminare delle zone da riaderire. E’ stato eseguito il lavaggio delle sacche con iniezione di acqua e alcool e successivo riempimento con iniezioni a flusso controllato di una speciale miscela inorganica, specifica per iniezioni di consolidamento in strutture murarie in pietra, mattone pieno, intonaci antichi, affreschi o miste, esclusivamente a base di calce idraulica naturale NHL5 a basso contenuto di sali idrosolubili, conforme alla UNI EN 459-1, resistente ai solfati, per assicurare la migliore compatibilità con il supporto e con l'intonaco da riaderire. Verificati gli spanci nelle parti non decorate, sono stati rimossi gli intonaci e successivamente ripristinati, previa preparazione del supporto, come da materiale originario per natura e composizione.
Il consolidamento di intonaci distaccati dal supporto murario e la riadesione dei distacchi degli strati pittorici dall’arriccio, è stato eseguito a mezzo di iniezioni di formulati costituiti da maltine adesive a presa debolmente idraulica con modesto potere adesivo e successiva tamponatura dell’intonaco, previa accurata battitura manuale delle superfici e perimetrazione delle zone di distacco, esecuzione di fori in corrispondenza delle zone di distacco, aspirazione di eventuali polveri, lavaggio e umidificazione delle parti da consolidare.
Le operazioni di stuccatura su lesioni della superficie muraria e parti mancati di intonaco di supporto, sono state eseguite con impasto appositamente formulato e costituito da grassello di calce stagionato del Brenta, sabbie e altri aggregati minerali locali, aventi granulometria, tessitura superficiale e colorazioni simili a quelle degli intonaci originali, con aggiunta di additivi polimerici in dispersione acquosa. L'intervento di stuccatura non ha interessato le superfici limitrofe; esse pertanto sono state immediatamente tamponate con spugne e acqua deionizzata allo scopo di eliminare ogni residuo del legante di stuccatura.
Integrazione pittorica. Le stuccature o le lacune sono state integrate mediante velature sottotono o con tecnica a divisionismo, con colori ad acquerello o tempera molto diluita. Gli interventi sono stati realizzati con esecuzioni differenziate, in relazione alle diverse condizioni di conservazione delle decorazioni: le parti integrate sono distinguibili dall'originale e realizzate con prodotti reversibili in presenza di cadute della pellicola pittorica e di lacune dell’intonaco; la riduzione delle interferenze è stata realizzata al fine di restituire unità di lettura cromatica dell’opera.
Protezione su tutte le superfici trattate con un prodotto protettivo permeabile ai vapori, reversibile ed idrorepellente alla condensazione superficiale, applicato a pennello e a spruzzo in bassa pressione, non filmogeno, chimicamente inerte rispetto al substrato e tale da non alterarne le caratteristiche cromatiche.IMG 2511
MDM 8241MDM composta
Restauro conservativo dei materiali lapidei
Pulitura delle aree interessate da accumuli di depositi polverulenti, da materiale incoerente con il litotipo (vecchie integrazioni in cemento e varie), mediante spolvero con pennelli a setola morbida, lavaggi con carbonato d’ammonio e acqua deionizzata.
Asportazione stuccature e rimozione delle stuccature a base cementizia e/o incompatibili col litotipo. L’operazione è stata eseguita con l’ausilio di bisturi e microscalpelli e ultimata solo dopo la totale eliminazione delle stesse dalla loro sede di collocazione.
Preconsolidamento. In questa fase si è agito con prodotti molto fluidi e costituiti da sostanze aventi molecola molto corta, al fine di garantire una maggiore penetrazione all’interno del materiale lapideo fino all’ancoraggio sul materiale integro. Le resine utilizzate sono resistenti all'invecchiamento, idrorepellenti, elastiche e traspirabili al vapore acqueo. I metodi di applicazione impiegati, sono in relazione diretta alla porosita’ del materiale lapideo trattato, le modalità di applicazione e il tipo di diluizione sono state stabilite dopo accurate analisi e dopo le opportune campionature atte all’accertamento della porosità e alla capacità di penetrazione dei diversi prodotti impiegati, infatti è stato necessario mantenere sempre bagnata la superficie lapidea col consolidante.
La tassellatura delle parti mancanti è stata eseguita con fini esclusivamente conservativi utilizzando materiale lapideo analogo, per natura, tessitura e colore a quello del manufatto, seguendo, dove possibile, le linee di frattura esistenti.
Stuccatura. L’applicazione manuale delle stuccature di superficie è stata realizzata a ribasso di alcuni mm. dalla superficie del paramento lapideo, composta da calce esente da sali ed inerti di polvere carbonatica macinata fine con aggiunta di Acril 33 in percentuale dal 3 al 5%. Le stuccature sono state patinate e pigmentate in superficie in analogia cromatica al litotipo, ottenuta con pigmenti chimicamente stabili.
Protettivo. Allo scopo di creare un film di sacrificio che protegga la pietra dagli agenti atmosferici, si è proceduto all’applicazione di un protettivo idrorepellente. Tale sostanza presenta buone caratteristiche di reversibilità, non ingiallimento, compatibilità col materiale lapideo, elasticità, notevole resistenza all’azione combinata dei raggi U.V. e degli agenti atmosferici. Tale prodotto, inoltre non altera cromaticamente il materiale lapideo.MDM 8210
MDM 8214

Restauro del soffitto ligneo
Rimozione di depositi superficiali incoerenti a secco dal soffitto ligneo (anche nelle intersezioni delle tavole) e pulitura di tutte le impurità (polveri, ragnatele, cere, olii e grassi, muffe, e.). Sono state asportate tutte le parti incoerenti con l'elemento, mediante spolveratura con pennelli a setola morbida, ed eseguita la pulizia da residui vari ed ..incrostazioni anche con aspiratori meccanici con modulatore di potenza e beccucci intercambiabili.
Disinfestazione e trattamento elementi biodeteriogeni. Le operazioni di pulitura approfondita e l’eliminazione di muffe di superficie sono state eseguite a mano, mediante operazioni meccaniche (bisturi o spazzolatura), previa imbibizione per mezzo di stesure a pennello di composto d’alghicida, funghicida, battericida (Belzanconio cloruro 2%). I trattamenti biocidi sono stati effettuati con una o due applicazioni a pennello, per contrastare la crescita di colonie di microorganismi autotrofi o eterotrofi.
La stuccatura della superficie stata eseguita con piccoli attrezzi e la massima cautela a ribasso di alcuni mm. dalla superficie lignea, con polvere di legno setacciata in una miscela di resina consolidante non ingiallente. La successiva pigmentazione e patinatura superficiale delle stuccature è stata ottenuta in analogia cromatica all’intorno a pennello con pigmenti chimicamente stabili. Sulla superficie è stato infine applicato un consolidante protettivo a base di resina acrilica in soluzione a bassa percentuale, con controllo dell'assorbimento e l’eliminazione delle eccedenze.IMG 2523
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Restauro delle parti metalliche
Rimozione di depositi superficiali incoerenti a secco dal parapetto in ferro da tutte le impurità (polveri, escrementi, grassi, pittura decoesa, ruggine ecc.). Sono state asportate tutte le parti incoerenti con spazzole metalliche manuali, fino ad eseguire la pulizia da tutti i residui vari ed incrostazioni, nonché gli affioramenti di ruggine. Stesura successiva di convertitore di ruggine sul materiale scoperto e verniciatura con apposito protettivo consolidante per metalli trasparente.
Alla cancellata d’ingresso è stata riservata un’attenta pulizia e una successiva stesura di vernice protettiva trasparente.
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Con l’intervento del fabbro la serratura, che da molti anni non funzionava, è stata aperta. Un vistoso deposito di polveri filtrate dal foro della chiave riempiva l’interno. Dopo aver pulito sistemato e lubrificato il meccanismo, si è proceduto a rilevare l’impronta per realizzare la nuova chiave. Anche il meccanismo di chiusura a pavimento (catenaccio verticale) è stato raddrizzato e lubrificato; l’impugnatura rotta è stata saldata.
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Ritrovamenti e curiosità emersi nel restauro

Come già affermato, le notizie storiche della Loggia del Municipio sono scarse e pertanto si è proceduto all’approccio del restauro con poche conoscenze.
Si sapeva che la Loggia esisteva e faceva la sua funzione pubblica già nel XV secolo e nella famosa mappa di Bassano (assonometrica) di Leandro Dal Ponte del 1583 - 1610 è ben rappresentata con uno scalone, forse in legno, che la collega alla piazza (Libertà). LEANDRO1583Notizie certe delle decorazioni sulle pareti non si hanno; nè Ottone Brentari, né Francesco Chiuppani nei loro trattati riferiscono di questi dipinti. Probabilmente, come suggerisce nella sua affascinante ipotesi Franco Scarmoncin, intorno al 1631, quando la peste dimezzò la popolazione bassanese, essi furono ricoperti da uno strato di calce viva, come si usava per eseguire la disinfezione contro l'orribile pestilenza; da allora del dipinto si erano perse le tracce per ricomparire, nei primi anni del 1900.
Durante i lavori di restauro sono stati individuati alcuni lacerti antichi in affresco, in particolare nell’angolo nord-est, dove si trovano resti di cornici di varie epoche. In alto a livello del cassettonato sta un frammento di cornice con disegni a bugnato, immediatamente sotto ce n'è uno con motivi vegetali a boccioli di rosa, un altro verticale è in corrispondenza dello spigolo nord-est ancora con motivi vegetali sormontati da una testa incappucciata; lo stesso motivo vegetale si ritrova nell’angolo opposto, verso piazza Libertà e al centro tra le due grosse travi che dividono il cassettonato in tre parti. La cornice più estesa, che chiude la parte alta della parete nord e il resto di quella verso est, riporta disegni a racemi e putti e forse sono gli elementi più recenti. Nello stesso angolo (nord/est) si trova una nicchia con un parziale affresco votivo raffigurante una donna con l’aureola di santità del XV secolo. MDM 8247 Le notizie che abbiamo relative al cassettonato del soffitto, ci sono state riferite dal conosciuto pittore bassanese Franco Verenini (classe 1915) che ricorda di aver visto, intorno agli anni 1936/37, due pittori inviati dalla Soprintendenza che dipingevano ex novo i cassettoni con il rosone centrale grigio, e di essere andato a vedere come ottenevano le ombreggiature per imparare.IMGP5340IMG 2524
Per capire dove terminavano i dipinti delle pareti delimitati dal soffitto ligneo, sono state smontate alcune tavole dello stesso lungo la parete est e con questa operazione sono affiorate alcune sorprese sulla Loggia.
Sul restante affresco visibile oltre il soffitto, circa 10 cm., è stata trovata una patina di fuliggine che subito ha fatto pensare fosse quella del conosciuto incendio del 1682. L'esame è proseguito quindi più in alto, pensando di trovare il solaio sul quale posa il pavimento del gabinetto del sindaco; ci si è accorti invece con grande stupore che un vero solaio non esiste, in quanto da quella fessura si vedevano i listelli del parquette della stanza del sindaco. I listelli sono appoggiati su tavolato di abete fissato su un impalcato di travi di legno orientate nord-sud e appoggiate in centro sulle grosse travi che dividono il soffitto nelle tre grandi partiture, corrispondenti alle arcate su via Matteotti. Presi dalla curiosità si è proceduto a rimuovere l’asse che riveste una di queste grosse travi: ed ecco un’altra sorpresa! Le travi che si pensavano in legno sono d’acciaio e calcestruzzo, realizzate con due putrelle (IPE) affiancate e lo spazio tra esse è riempito di calcestruzzo. La mancanza di un vero solaio separante la Loggia dai vani soprastanti, ha fatto comprendere perché il gabinetto del sindaco d’inverno risulti sempre freddo, nonostante i grandi termosifoni ininterrottamente accesi. Le ampie macchie di bagnato presenti sul cassettonato sono altresì giustificate dal fatto che versamenti d’acqua accidentali sul pavimento della stanza del sindaco, non trovando alcun elemento di separazione e/o impermeabilizzazione, sono arrivati sul cassettonato e hanno lasciato gli aloni sul decoro a tempera.IMG 1822

La curiosità, alimentata dalle scoperte precedenti, ha portato ad indagare sulla natura del pavimento ligneo che ricopre la maggior parte della Loggia, ipotizzando che sotto lo stesso ci fosse il rivestimento marmoreo, presente nella parte nord della pavimentazione. Rimossa una tavola, si è compreso che non vi è la continuità del pavimento di pietra e che quello ligneo è sostenuto da una struttura in putrelle d’acciaio simili a quelle individuate sul soffitto. Anche in questo caso il solaio non esiste e il soffitto del negozio sottostante è formato probabilmente da una lastra in cartongesso appesa alla struttura di acciaio.IMG 0930
IMG 0932In relazione alle scoperte effettuate è partita l’indagine per capire e sapere quando e cosa era successo alla Loggia in tempi relativamente recenti. Il ritrovamento di una cartolina postale, raffigurante la fotografia del municipio visto da piazza Libertà, sovra dipinta con fiamme che avvolgono l’edificio e con la scritta “Bassano – Municipio e via Umberto I (ora via Matteotti), incendio del 22 gennaio 1908 ore 23”, ha permesso di svelare l’enigma sugli interventi effettuati. L’incendio, confermato anche da una fotografia raffigurante il tetto del municipio incendiato, datata sul retro 25.01.1908, e riportato sulle cronache del giornale Prealpe dell’epoca, si era sviluppato nell’archivio che si trovava all’ultimo piano della costruzione e aveva coinvolto i sottostanti vani, Loggia compresa.incendio1908incendiomunicipio1908incendio Gli interventi sopramenzionati, risalgono quindi agli anni successivi all'incendio del 1908, e dello stesso periodo è anche il parapetto in ferro che ha sostituito quello distrutto nell’incendio; lo stesso è stato fissato alle colonne e nel pilastro d’angolo bucando così l’antica “unità di misura” rinvenuta. Nel restauro si è provveduto a liberare la preziosa stele deviando l’attacco del parapetto sul pilastro.  IGP5966MDM 8204
La Loggia restaurata è stata restituita alla Città con una semplice cerimonia il 22 luglio 2015 in occasione del suo 1017° "compleanno"; al sindaco Riccardo Poletto sono state consegnate le chiavi del restaurato cancello di accesso.

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