Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

In località La Corte, a poca distanza dalla sponda destra del Brenta, tra il 1969 e il 1973, alcuni lavori agricoli, seguiti poi dagli scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologica del Veneto, hanno portato in luce la parte nordoccidentale di un grande edificio residenziale e rurale, la cui costruzione, in base alle tecniche costruttive e ai materiali rinvenuti, è attribuibile al I secolo d.C.[74]. Nel settore finora indagato sono stati identificati[75] almeno 22 locali (fig.5),

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5. Pianta del grande edificio rurale e residenziale scavato in loc. La Corte di Bassano del Grappa, fraz. Sant’Eusebio.
Esempio di insediamento databile al I secolo d.C. di struttura articolata.

disposti intorno a una vasta area scoperta (I); sono cinque corridoi (II, IV, XIV, XVII, XIX), un cavedio (VIII), due vani per le scale (XXI, XXII), alcuni ambienti residenziali e di rappresentanza (III, V-X, XVIII), tra cui una grande sala rettangolare, chiusa su uno dei lati corti da un’ampia abside (XVIII), un triclinium (sala da pranzo) (V), due cubicula (stanze da letto) (VI, X) e altri cinque locali (XI-XIII, XV, XVI, XX), la cui destinazione, abitativa o lavorativa, non è sicura. Di notevole interesse sono i pavimenti di alcuni ambienti (II, V, VII, X), realizzati in cocciopesto (opus signinum), con l’impiego di tessere bianche, nere e grigie e l’inserimento di piccole e sottili lastre marmoree (crustae); quello del triclinium (V), in particolare (fig.6),

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6. Disegno del pavimento a mosaico del triclinium (ambiente V) del grande edificio rurale e residenziale. Bassano del Grappa, fraz. Sant’Eusebio, loc. La Corte.
Il pavimento del triclinium presenta un tappeto centrale con un’elegante composizione geometrica delimitata da una fascia con un meandro di svastiche e di quadrati.

presenta un tappeto centrale con un’ elegante composizione geometrica delimitata da una fascia con un meandro di svastiche e di quadrati. La notevole estensione della parte indagata (circa mq 900, di cui 580 edificati), il numero e l’articolazione degli ambienti, la decorazione musiva di alcune stanze fanno supporre che si tratti di un importante edificio residenziale, cui si doveva affiancare un’ampia area a destinazione rurale e produttiva non ancora indagata; è stato inoltre ipotizzato che a questo complesso fosse collegata anche la fornace messa in luce a San Giorgio di Angarano.

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